giovedì 21 novembre 2024

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu, Gallant e Deif per 'crimini di guerra'

 https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/11/21/corte-penale-internazionale-mandato-di-arresto-internazionale-pernbsp-netanyahu-gallant-e-deif_a0f49eb0-b12a-4413-b838-24caf11daa39.html

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell'ambito della guerra a Gaza "per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto", riferisce una nota parlando di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza".

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale "ha emesso all'unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif", il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

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Fare copia e cerca per leggere l'articolo ....... ovviamente per chi è interessato.

Un mondo intero parlava di un comportamente oltre che scoretto oltragioso contro l'umanità(in questa caso la razza palestinese.

Per quello che ho letto sino ad oggi è una giusta condanna a Netanyahu, visto che già sapeva dove erano i terroristi poteva andarli a prendere i morti non sarebbero stati i civili tra donne e bambini oltre gli anziani.

No no non Netanyahu bombardava scuole ospedali ed altri segmenti dove potevano esserci terroristi ......... ma sapeva che c'erano degli innocenti avulsi dal terrorismo .......coscenti di ucciderli.

Netanyahu ......si è comportato peggio del nazisti che volevano sterminare la razza ebrea, così lui volava eliminare la razza palestinese, per non portergli far fare lo STATO PALESINESE.

E' giustissimo questo arresto, così come è giustissimo che il popolo palestinese abbia il suo STATO della Palestina riconosciuto da tutto il Mondo.


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Auguri a ...............

 Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell'Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che "nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue".

Questo è uno stralcio di un giornali internettiano.

Certo poi c'è un lungo articolo, ma che io non metto. Penso sul seria che abbiano fatto bene di eleggere Fitto, non perchè è italiano, ma perchè non è radicato in un partito che sicuramente non ha la sua fede di puro pensiero della Democrazia Cristiana, da dove lui proviene .......... dunque ha una buona è seria scuola politica.

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Cento ordigni atomici «pronti» in più: perché il rischio apocalisse globale è cresciuto nell’ultimo anno

  https://www.corriere.it/esteri/24_novembre_19/cento-ordigni-atomici-pronti-in-piu-perche-il-rischio-apocalisse-globale-e-cresciuto-nell-ultimo-anno-a08726d8-4b9b-4f0e-957a-31d82b662xlk.shtml

Quasi 4.000 testate operative nel mondo. Il nodo deterrenza: il mirino è puntato innanzitutto sulla Russia «che rappresenta un’acuta minaccia»: 1.710 atomiche schierate, più altre 2.670 stoccate nei depositi (totale: 4.380)

Numeri e scenari inquietanti. Il «pericolo atomico» guadagna sempre più spazio e più rilievo nei documenti ufficiali delle tre potenze nucleari occidentali. 

Stati Uniti, innanzitutto, con un totale di 3.708 testate a disposizione, di cui 1.770 pronte al lancio e altre 1.938 custodite negli arsenali, ma utilizzabili nel giro di pochi giorni. Poi la Francia: 290 atomiche, di cui 280 già dispiegate. Infine il Regno Unito: 225 totale e 120 pronte all’uso. I dati provengono dall’ultimo rapporto del Sipri (Stockholm international peace research institute), pubblicato il 24 settembre 2024. Il centro studi svedese ha elaborato le poche informazioni ufficiali disponibili, tracciando il quadro dell’atomica globale


Oltre a Usa, Regno Unito e Francia, nella lista radioattiva figurano altri sei Paesi: Russia, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele. L’ammontare degli ordigni in possesso di questi nove Stati è pari a 9.585 testate, di cui 3.904 «operative». Attenzione: gli armamenti «pronti» sono 100 in più rispetto allo scorso anno. Questo significa che nel giro di dodici mesi, il «rischio nucleare» è aumentato.


La conferma viene dai documenti strategici delle tre democrazie dell’Alleanza Atlantica, le sole a muoversi con una certa trasparenza. Nel 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il presidente Joe Biden ha disposto l’aggiornamento della «nuclear posture», la «dottrina nucleare» Usa. Resta confermato il principio base fissato nella prima «revisione» condotta dall’Amministrazione di Bill Clinton nel 1994: solo il presidente può ordinare una risposta atomica nel caso «di estreme circostanze per difendere gli interessi vitali degli Stati Uniti, dei suoi alleati e dei suoi partner». La formulazione è volutamente elastica, se non ambigua, come spiegano le «linee guida» di aggiornamento, pubblicate dal Pentagono

Ecco uno dei passaggi chiave: «Tutti i piani di impiego del nucleare devono prevedere la flessibilità per mettere in campo risposte su misura... per ogni crisi atomica». Gli americani puntano sulla «deterrenza», sulla capacità delle bombe atomiche di dissuadere «gli avversari a colpire». Non viene menzionata l’eventualità di un attacco preventivo; ma non è nemmeno escluso. Il mirino è puntato innanzitutto sulla Russia «che rappresenta un’acuta minaccia»: 1.710 atomiche schierate, più altre 2.670 stoccate nei depositi (totale: 4.380). Gli Usa temono che si possa costituire un «fronte nucleare» formato da Russia, Corea del Nord e Cina (24 dispositivi attivati su 500).


Regno Unito e Francia non si discostano molto dalle regole americane: il ricorso alla bomba è ammesso solo in caso di grave minaccia alla sicurezza nazionale. A Londra solo il primo ministro e a Parigi soltanto il presidente possono premere il bottone rosso, cosi come ce lo immaginiamo. 

I missili britannici sono montati soprattutto sui sottomarini che pattugliano quotidianamente le coste dell’Isola. Il Regno Unito ha dichiarato fin dal 1962 che il suo armamento nucleare era al servizio della Nato, a protezione, quindi, di tutti i Paesi membri (oggi sono 32). È un principio che vale anche per la «force de frappe» francese. I governi di Parigi, però, sono più gelosi delle loro prerogative. Un solo esempio. Nel 1966 la Nato ha istituito il «Nuclear planning group», con funzioni di analisi e di coordinamento. L’organismo è presieduto dal Segretario generale e ne fanno parte tutti i soci dell’Alleanza. Tranne i francesi, per una decisione presa all’epoca da Charles De Gaulle e mai rivista.
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Noi come Italia non figuriamo, ma ho letto tempo fa che in Italia ci sono più di 10 testate già pronte per il lancio. Lancio che può ordinare solo gli USA ...............noi siamo i suoi servetti ................ ci pagano.

Non credo propio che questo post possa avere commenti di nessun genere, si può solo rimanere a bocca aperta.

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